moto e prostata non vanno d’accordo

L’ipertrofia prostatica è un problema che affligge quasi 7 milioni di italiani, questo è quanto rende noto la Società italiana di urologia (SIU). Questo disturbo, nella sua fase iniziale, potrebbe essere risolto e/o alleviato attraverso semplici terapie e adottando le giuste precauzioni, ma troppo spesso, quasi nella metà dei casi, viene ignorato, costringendo chi ne soffre ad una riduzione della propria qualità di vita.

Tra i soggetti più a rischio o che hanno subito maggiori conseguenze dovute al proprio stile di vita, troviamo al primo posto i guidatori di scooter e moto. La particolare forma delle selle costringe i centauri a scaricare il proprio peso esattamente in corrispondenza della superficie pelvica, inoltre le vibrazioni, gli urti e scossoni trasmessi al ciclomotore da strade mal tenute, creano le condizioni peggiori per la salute della prostata, mentre basterebbe semplicemente proteggersi con idonei cuscini ammortizzanti studiati ad hoc per il problema.

“La maggioranza dei pazienti considera i disturbi urogenitali come una fisiologica conseguenza dell’invecchiamento”  – ciò è quanto fa notare il Professor Vincenzo Mirone, della Facoltà di medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli oltre che membro della Società Italiana di Urologia .

Spesso i pazienti scoprono il problema solo quando i disturbi sessuali, collegati ad una frequente necessità di urinare spesso non giustificata, diventano tali da compromettere la propria qualità di vita. E’ buona norma quindi già dai 35/40 anni iniziare ad effettuare controlli periodici dall’urologo, senza trascurare tutte le precauzioni idonee per la salvaguardia e la salute della nostra preziosa ghiandola. Suggeritissimo per tutti i centauri il cuscino moto & scooter Antidolor, una valida soluzione a chi è costretto a circolare a due ruote.